• Fabio Barrasso: “radioregata”

    Fabio Barrasso, uno dei più stimati Presidenti di CdR in Italia, dal 2008 è a capo del Comitato di regata del Campionato Invernale di Riva di Traiano ed anche quest’anno sarà uno dei protagonisti delle più importanti regate organizzate dal CNRT nella stagione 2022-2023. E’ senza dubbio uno dei “punti di forza” ed una certezza dell’”Invernale” e molto apprezzato dai regatanti per la sua proverbiale chiarezza nell’esporre le intenzioni del CdR sia prima che durante le fasi di pre-partenza della regata. Puntuale nel disegnare i percorsi sulle boe, quasi un “tutorial” in carne ed ossa per tutti coloro che si cimentano tra le boe, esperti e non esperti. Un “curriculum” in generale di 2.500 prove di flotta e circa 5.000 tra match race e team race.

    Intercetto Fabio in macchina per una chiaccherata su Zoom. “Ti vorrei fare un’intervista…” I genovesi sono famosi per essere – come dire- “parsimoniosi”, lui stasera non lo è e, fermatosi da qualche parte, mi riempie di parole. La voce è quella solita inconfondibile, calda e graffiante, che tante volte siamo abituati a sentire sui VHF e quasi quasi mi sembra di essere in barca o nel briefing di qualche regata…. Molti di noi lo chiamano affettuosamente, a sua insaputa, “Barry white” o “Standby72” (solo per velisti, ndr) ma lui preferisce “radioregata. La domanda parte a bruciapelo perché l’avevo sulla punta della lingua, come chiedere allo chef Cannavacciuolo se ha mai cucinato un uovo al tegamino”… Fabio, esperienze come regatante ?” “Fj e 470… su regate di club, su un vecchio Roga con bottazzo in legno. Ce l’ho ancora…” (sorride e quasi arrossisce) e via con il fiume di parole.

    “Sono Giudice di Regata dal 1995 e internazionale dal 2009 … tanta gavetta. Maestri indimenticabili su tanti campi di regata ma uno sopra tutti: Peter Reggio (Udr USA di tante Coppa America, ndr). Una scuola, un mito… esperienza unica. L’ho visto gestire 300 persone come fossero una persona sola ed io gli ero accanto come vice: erano gli ACT di Coppa America, attentissimi nel posizionare il diamante e prevedere ogni possibile giro di vento…. Io al suo fianco. Che esperienza. Poi tanti match race, monotipi, regate nazionali ed internazionali, derive e altura. Trenta\Quaranta manifestazioni all’anno, ma il bello è che ogni regata è diversa da un’altra, mai la stessa situazione, imprevisti a non finire. Il segreto sta nello studiare, prevenire… La protesta più strana ? Tantissime ! Ma quelle più interessanti, devo ammettere, sono quelle con i professionisti, con i top sailors della vela mondiale. Ce n’è uno che quando entra in udienza sembra il principe del foro, si atteggia, fa giri larghi , discute, arringa per poi arrivare al dunque e quando, eventualmente, perde la protesta mi dice, in confidenza… ‘Fabio, io ci dovevo provare’. Una volta, chiamato a presiedere una regata nazionale di derive e ricevuta una ‘richiesta di riparazione’ per non aver applicato una regola della Classe, mi sono trovato a discuterla con chi la regola l’aveva scritta (in inglese) per poi, dopo aver interpellato mezzo mondo anche ISAF, ed aver avuto ragione mi sono dispiaciuto per lui, ottimo regatante, ma tant’è… Un UdR e ancor più un Presidente del Comitato di Regata deve essere un ottimo manager : saper ascoltare, organizzare, prevedere, fare “gruppo” con tutti, dai posaboe agli armatori, dagli UdR all’organizzazione , etc. E’ un vero lavoro di squadra… Derive o Altura ? Belle entrambe ma nell’Altura, anche nei monotipi, si è più a contatto con i regatanti. Nelle derive, con i giovani, è ugualmente bello ma spesso non si ha contatto con loro o al limite adesso solo con i loro coach. Si, praticamente fino a fine anno sono già impegnato quasi tutti i fine settimana , è così … lo faccio con passione. Ma poi quando posso scendo nella mia baietta a fianco a Boccadasse a Genova, al mio Circolo, mi riposo e mi godo il mare e i nipotini… pronto a ripartire per un’altra regata” Grazie Fabio… standby72… per poco credo.

    Giuseppe Borrelli